venerdì 6 aprile 2012

Un brand territoriale per Piacenza

Idea n. 02. Nel mondo globalizzato per essere competitivi non basta avere dei "buoni prodotti". Non bastano le singole straordinarie storie dei nostri imprenditori che da soli sfidano sempre più spesso l'Europa e il mondo intero. Non basta poi avere immensi tesori storico-culturali: bisogna fare in modo di valorizzarli. 
In tempi di crisi economica, nessuna risorsa può essere sprecata. Non sono più infatti questi i tempi degli "uomini soli al comando", ma sono invece i tempi dei "sistemi locali", che si devono fare riconoscibili e appetibili. I singoli possono poco, se non giocano di squadra. Per questi motivi ogni comunità, ogni città ha bisogno di pubblicizzare le proprie eccellenze.
E le eccellenze di Piacenza hanno bisogno di un marchio territoriale che comunichi in tutto il mondo la qualità che la nostra città esprime nei suoi prodotti, dalla meccanica alla gastronomia. 
Accanto al generico "made in Italy" c'è infatti bisogno di in brand del territorio, un marchio di origine protetta collettivo, sul quale l'istituzione del Comune deve svolgere un ruolo decisivo. 
Il brand è infatti la "reputazione economica" di una città e mette in mostra i fattori della qualità della vita della città: dalla cultura al turismo, dai prodotti tipici ai grandi eventi. 
Costituito un brand, è come se attaccato a un prodotto ci fossero tante etichette che tracciano i simboli di Piacenza, dalla meccanica ai salumi d.o.p., dalla logistica al vino, dal Gotico al Teatro Municipale ai tortelli con la coda. 
Il brand territoriale è funzionale alla rappresentazione nazionale e internazionale di un'idea di Piacenza senza confini, di una città che vuole uscire dal suo isolamento e aprirsi al mondo. Sono convinto che la nostra città per rinascere ne abbia molto bisogno. 

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